Sanità accreditata, AIOP Veneto: “Bene la Regione sulle tariffe, ma servono certezze: ogni 4 mesi sarà difficile programmare”

AIOP Veneto accoglie con favore la scelta della Regione di non applicare le nuove tariffe nazionali che avrebbero gravemente penalizzato il sistema della sanità privata accreditata, ma segnala la necessità urgente di definire una programmazione più stabile e coerente. Il presidente dell’associazione, Vittorio Morello, sottolinea il valore del segnale arrivato dal Governo con l’aumento dei fondi, ma avverte: senza una pianificazione strutturata, ogni quadrimestre rischia di trasformarsi in un momento di incertezza e tensione.
“Scelta responsabile della Regione, ma servono criteri chiari e continuità”
«Diamo atto alla Regione Veneto di aver fatto una scelta responsabile, decidendo di non applicare le tariffe nazionali così come definite per il 2025 – dichiara Morello –. “Quelle tariffe avrebbero comportato un taglio netto e insostenibile alla capacità operativa delle nostre strutture. Questa scelta preserva l’equilibrio del sistema ed evita danni immediati alla rete dell’accreditato».
Tuttavia, la soddisfazione per il metodo non evita alcune perplessità sui contenuti: «Non comprendiamo fino in fondo i criteri con cui alcune prestazioni sono state valorizzate e altre, invece, ridimensionate. In particolare, notiamo che le prestazioni complesse, molto richieste, come le risonanze magnetiche articolate o le analisi oncologiche, vengono penalizzate, mentre aumentano i trasferimenti su prestazioni semplici, che sono invece meno richieste. Un’impostazione che rischia di produrre effetti distorsivi e di generare criticità nelle liste d’attesa dove già oggi la domanda è più alta».
“Dal Governo Meloni un segnale importante dopo 14 anni di silenzio”
Morello rivolge parole di apprezzamento al Governo per l’intervento sul Fondo Sanitario Nazionale: «Dopo 14 anni di totale immobilismo, il Governo Meloni ha riconosciuto il ruolo della sanità privata accreditata, aumentando i fondi del 3,5% per il 2025 e del 5% per il 2026. È un passaggio fondamentale, che testimonia la volontà di ricostruire un rapporto tra Stato e sistema misto pubblico-privato in sanità. Ora però serve che anche le Regioni traducano questo impulso in scelte coerenti e sostenibili».
Il nodo della programmazione: “Ogni 4 mesi è difficile”
AIOP Veneto segnala poi una delle principali criticità rimaste irrisolte: la frammentazione della programmazione economica. «È impensabile – aggiunge Morello – che una struttura sanitaria, che deve assumere personale, acquistare tecnologie e garantire continuità assistenziale, possa operare con risorse assegnate solo ogni quattro mesi. Questo metodo mette in crisi le basi stesse della programmazione e impedisce di rispondere in modo stabile ai bisogni della popolazione. Auspichiamo che si torni ad una programmazione almeno annuale o meglio ancora triennale”
Una sanità che deve leggere la demografia del Veneto
Infine, l’associazione richiama l’attenzione sul contesto socio-demografico: «Il Veneto è una regione che invecchia – conclude Morello – e questo comporta un aumento strutturale della domanda di interventi oncologici, interventi protesici, cataratte, psichiatria. Sono prestazioni che dovrebbero essere al centro dell’allocazione delle risorse. Sono mutamenti che vanno considerati per leggere la realtà e non lasciare indietro i cittadini più fragili».