AIOP Veneto – Morello: “La consigliera Bigon racconta una sanità che non esiste. Superficialità ideologica e narrazione distorta che danneggiano i cittadini e condannano il PD alla marginalità in Veneto”

«Le strutture accreditate – spiega Morello – sono parte integrante dell’offerta pubblica, sottoposte agli stessi vincoli di spesa, controlli di qualità e programmazione delle ULSS. Non siamo una realtà “esterna” o “parallela”, come la consigliera vorrebbe far credere. Siamo parte della rete pubblica e contribuiamo ogni giorno a garantire il diritto alla salute dei cittadini veneti».
Una realtà che – a dispetto della retorica – opera da oltre 14 anni con risorse bloccate al 2011, a causa del DL 95/2012. «Nel frattempo – osserva Morello – il Fondo Sanitario Nazionale è cresciuto del 25%, ma nessuna delle risorse aggiuntive è mai arrivata alle strutture accreditate. E questo è avvenuto per volontà esplicita dei governi a cui il Partito Democratico ha partecipato o che ha sostenuto.
Solo con il Governo Meloni si è finalmente aperto uno spiraglio di equità: la Legge di Bilancio 2024 ha previsto, per la prima volta dopo 14 anni, un incremento dei tetti di spesa: +3,5% nel 2025 e +5% nel 2026. Ora spetta alla Regione Veneto trasferire integralmente queste risorse alle strutture accreditate, per poter strutturare l’offerta in modo efficiente e coerente con il fabbisogno dei cittadini».
In data 7 luglio AIOP Veneto ha inoltre trasmesso alla Regione una dettagliata ricognizione sull’assegnazione dei fondi per il recupero delle liste d’attesa, evidenziando gravi squilibri nell’attribuzione delle risorse, assegnate quasi esclusivamente all’attività ambulatoriale e con l’assenza pressoché totale del regime di ricovero, oggi tra i più critici per le attese. Il tutto, ancora una volta, senza alcuna concertazione con le rappresentanze maggioritarie del settore, come AIOP e ARIS.
«Fare opposizione leggendo i titoli di giornale, invece di studiare i dati, i documenti ufficiali e le relazioni della Corte dei Conti – sottolinea Morello – è indice di una superficialità preoccupante. Non fa bene ai cittadini, non fa bene al dibattito pubblico, e non fa bene nemmeno al Partito Democratico, che viene così condannato – per responsabilità dei suoi rappresentanti – a una marginalità politica crescente in Veneto».
«Alla consigliera Bigon – conclude il presidente – rinnoviamo l’invito a visitare le nostre strutture, a confrontarsi con i nostri operatori, a parlare con i cittadini che si curano da noi.
Perché la sanità si costruisce sui numeri, sulle competenze, sulle responsabilità. Non sulle etichette e sulla propaganda».