2° Bilancio Sociale Aggregato Aiop Il Valore del contributo al SSN delle strutture di diritto privato

Presentato il 2° Bilancio Sociale Aggregato delle strutture ospedaliere associate Aiop

2° Bilancio Sociale Aggregato Aiop Il Valore del contributo al SSN delle strutture di diritto privato

Lunedì 19 aprile, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma è stato presentato, il 2° Bilancio Sociale Aggregato delle strutture ospedaliere associate Aiop, che ha coinvolto 326 strutture ed è stato curato da BDO Italia – Sustainable Innovation. Obiettivo: Valorizzare l’importanza del contributo al SSN da parte della componente di diritto privato, con particolare attenzione agli esiti della sua attività sotto i profili economico, sociale e ambientale.

Il risultato – come ha dichiarato la Presidente Aiop Nazionale Barbara Cittadini durante il suo intervento -   è una “fotografia” della capacità delle aziende di essere centri di benefici sociali e al contempo una “descrizione” dell’apporto fornito dalle strutture di diritto privato nel contrasto alla pandemia Covid-19, anche in termini di riduzione o sospensione dell’attività di ricovero, nei primi 6 mesi del 2020.

Grande evidenza nella ricerca è stata posta infatti anche al sostegno assicurato, con grande senso di responsabilità, ai Servizi Sanitari Regionali in termini di disponibilità di posti letto Covid per la terapia intensiva e per la fase acuta oltre al supporto fornito per la continuità assistenziale dei pazienti ordinari.

Lo studio restituisce un quadro d’insieme della capacità delle aziende Aiop di essere realtà in grado di creare benefici estesi per il territorio costruendo un valore condiviso tra imprese e comunità nelle quali svolgono la propria attività.

Come ha dichiarato nel suo messaggio istituzionale la Presidente del Senato M Elisabetta Alberti Casellati: “Promuovere una riflessione sul ruolo che la sanità privata offre al SSN è essenziale al fine di valorizzare al massimo i punti di forza del nostro modello integrato di assistenza sanitaria, che trova nella collaborazione tra pubblico e privato la chiave di volta per garantire l’universalità di cure”.