Intervista al Presidente Aiop Veneto Vittorio Morello

Presidente Morello, c’è chi dice che la Regione in questi anni via abbia privilegiato.
«Mi pare difficile visto che abbiamo solo il 18% del totale dei posti letto del sistema sanitario regionale. Però mi lasci dire che i pazienti che vengono in Veneto da altre regioni per farsi curare, per il 55% sono da noi. Il Veneto è terzo, dopo Emilia-Romagna e Lombardia, per attrattività, ma senza di noi il Veneto sarebbe a mobilità passiva».

È vero che non firmate la parte economica dei rinnovi contrattuali perché non avete soldi per il personale?
«Il ritardo cronico nei rinnovi contrattuali del personale è un nodo fondamentale perché mina motivazione e attrattività. Da oltre 7 anni non c’è il rinnovo del contratto di lavoro. Il punto è che il decreto legislativo 502 del 1992 prevedeva parità di trattamento tra pubblico e privato. E invece, dal 2011, stiamo subendo un blocco di tutti i nostri budget».

Cioè i soldi che la Regione tramite le Ulss dovrebbe darvi per garantire le prestazioni pubbliche?
«Esatto, solo che le tariffe della sanità privata accreditata sono ferme da 15 anni, non tengono conto dei costi e dell’innovazione. Il “merito” è stato del governo Monti che con il decreto legge 95/2012 ha bloccato al 2011 gli stanziamenti che le Regioni potevano dare al privato accreditato. Anche se da anni chiediamo la parificazione dei contratti, da noi il personale - medici, infermieri, Oss - continua a essere pagato meno».

Non erano stati stanziati dei fondi nazionali?
«Sì, sette anni fa era stato deciso un aumento per infermieri e Oss che doveva essere coperto per il 50% dall’aumento delle tariffe. Ma in Veneto ci è stato garantito solo il 40%».

E quindi?
«Non ce la facciamo più. La speranza è che arrivi l’atteso provvedimento del Governo nel 2026 con un aumento delle tariffe per i ricoveri ospedalieri. Si consideri che dal 2011 ad oggi l’inflazione è aumentata del 26%. Il Fondo sanitario nazionale e regionale ha avuto un incremento del 25%. Noi, zero».

Ma il governo non aveva dato alle Regioni più fondi per il privato accreditato?
«Sì: +1% per il 2024, +3,5% per il 2025, +5% per il 2026. Soldi già stanziati e assegnati. Ma il Veneto per il 2024 non ha dato nessun aumento, se non qualche residuo per i Pronto soccorso. E nel 2025 non si è visto un centesimo. Sono circa 50 milioni per l’anno in corso, altri 70 per il 2026. Chiediamo: se i soldi ci sono e sono per noi, perché la Regione Veneto non ce li assegna? Noi siamo contenti che la Regione abbia messo 52 milioni per il personale sanitario pubblico, ma perché questo doppio binario?».

I maligni parlano di un “tesoretto” accantonato per il nuovo ospedale di Padova. È così?
«Lei lo dice. Noi non sappiamo dove i 50 milioni a noi destinati siano allocati nel bilancio del Veneto».

Al cittadino questo cosa comporta?
«Le liste d’attesa esistono. Quando il sistema si indebolisce, il prezzo non lo paga l’istituzione ma il cittadino: il vero azionista della sanità del Veneto».

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